Osservatorio
05 dicembre 2024
Comunità Energetiche Rinnovabili: opportunità e stato dell’arte
In Italia, in un sistema del fotovoltaico contraddistinto dal prezzo dei moduli oggi ai minimi (ma destinato a crescere) e dal taglio delle detrazioni ordinarie che dal 2025 passeranno dal 50% al 36%, lo sviluppo delle energie rinnovabili trova supporto nell’aggregazione di più soggetti e nell’autoconsumo dell’energia.
Gli incentivi fiscali per il mercato del fotovoltaico residenziale sono in fase di riassetto. Per il comparto, molto rilevante per la transizione energetica, un ruolo strategico lo giocano le Comunità Energetiche Rinnovabili.
Cosa sono le CER
Le CER sono un’unione di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali (incluse le amministrazioni comunali), cooperative, enti di ricerca, enti religiosi, enti del terzo settore e di protezione ambientale, per la condivisione di energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti di cui sono disponibili uno o più soggetti associati. In una CER l’energia elettrica rinnovabile può essere condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno di uno stesso perimetro geografico, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale e l’autoconsumo dell’energia.
Le CER hanno una propria identità giuridica. Devono essere costituite in forma di associazione, ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro e dotarsi dunque di statuto e atto costitutivo.
Elemento fondamentale è che tutti i soggetti produttori e consumatori della CER devono essere ubicati nell'area geografica i cui punti di connessione alla rete elettrica nazionale (POD) si riferiscono alla stessa cabina elettrica primaria.
Dove sono le cabine primarie
Sul sito del GSE è presente la mappa interattiva delle cabine primarie presenti sul territorio nazionale.
Attraverso la mappa è possibile:
- avere una informazione grafica, basata su geolocalizzazione, dell’area inclusa all'interno di una medesima cabina primaria;
- verificare il codice della cabina primaria di una determinata posizione geografica individuata da indirizzo e CAP.
Quante sono le CER già attive?
Secondo l’edizione 2024 dell’Electricity Market Report redatto dall’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, sono 168 le CER attivate in Italia, +89% rispetto al 2023. Piemonte, Lazio, Sicilia e Lombardia coprono il 48% del totale con 80 progetti. Il 58% dei promotori è costituito da enti pubblici che forniscono spazi per l’installazione degli impianti. Il 21% è costituito da soggetti specializzati, a supporto di privati interessati, e il 9% da privati cittadini. Nel 79% dei casi l’iniziativa prevede la presenza di un soggetto esterno come piccole Esco, utility o imprese del settore energetico che supportano il promotore investendo negli impianti.
Quali sono gli incentivi per le CER?
Per tutte le CER sono previsti incentivi sull'energia autoconsumata sotto due forme diverse:
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1) Una tariffa incentivante sull'energia prodotta dalle FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) e autoconsumata virtualmente dai membri della CER. Tale tariffa è riconosciuta dal GSE (Gestore Servizi Energetici) - che si occupa anche del calcolo dell'energia autoconsumata virtualmente - per un periodo di 20 anni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto FER. La tariffa è compresa tra 60 €/MWh e 120€/MWh, in funzione della taglia dell'impianto e del valore di mercato dell'energia. Per gli impianti fotovoltaici è prevista una ulteriore maggiorazione fino a 10 €/MWh in funzione della localizzazione geografica.
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2) Un corrispettivo di valorizzazione per l'energia autoconsumata, definito dall'ARERA – Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Visto che gli impianti posizionati nelle Regioni del Sud Italia producono di più di quelli installati nel Nord d’Italia, sono previste le seguenti maggiorazioni tariffarie:
- + 4 €/MWh per Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo;
- +10 €/MWh per Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta e Veneto.
Inoltre, tutta l'energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori e può essere immessa sul mercato per la vendita.
In più, per le CER i cui impianti di produzione sono ubicati in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale, pari al 40% del costo dell'investimento, a valere sulle risorse del PNRR.
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Leggi qui un articolo di approfondimento.